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17 novembre 2017

Osservatore Romano :Alleanza globale per chiudere l’era del carbone

Tratto da L' Osservatore Romano

Alleanza globale
per chiudere l’era del carbone
Una pala eolica e una centrale a carbone nei pressi di  Gelsenkirchen  (Ap)
Una «alleanza globale per chiudere l’era
 del carbone» è nata a Bonn, dove è in
corso la ventitreesima Conferenza delle
 Nazioni Unite sui cambiamenti climatici 
(Cop23). «Oggi nasce il gruppo 
Powering past coal, con l’obiettivo di 
fermare la produzione di energia elettrica da carbone», ha detto
 il ministro britannico per il clima e l’industria, Claire Perry, 
parlando di «punto di svolta fondamentale nella lotta per il 
clima». «Ridurre l’uso di carbone è una priorità vitale per ogni 
paese — ha spiegato — in quanto il carbone è la fonte più 
inquinante per produrre energia».

L’alleanza per la messa al bando del carbone è formata da 
venticinque paesi e regioni, ed è guidata proprio dal Regno Unito,
 che sul carbone ha costruito la sua economia e che ha annunciato
 che metterà fuori legge su territorio nazionale le centrali entro il 
2025. Ai britannici si affiancano tra gli altri Canada, Francia, 
Messico, Finlandia, Nuova Zelanda e Italia. Gli obiettivi sono
 ambiziosi: si punta a includere altri cinquanta stati entro la prossima
 conferenza sul clima, la Cop24, che si terrà nella cittadina polacca 
di Katowice, a dicembre 2018. «Serve uno sforzo condiviso per il 
successo», spiega il ministro canadese dell’ambiente Christine 
McKenna. E per il 2020 la speranza è quella di avere l’adesione
 della maggioranza dei paesi. Per ora Cina e Stati Uniti sono fuori
 dal progetto. Gli inviati della Casa Bianca hanno organizzato un
 evento per promuovere King coal, il carbone come mezzo per 
sconfiggere la povertà, ma l’iniziativa è stata criticata unanimemente.

Attualmente le emissioni di carbone contribuiscono a circa il 40
per cento del totale della produzione dei gas serra. L’alleanza,
 dunque, decisa a Bonn potrebbe accelerare il raggiungimento degli
 obiettivi preposti dall’Accordo di Parigi, a dicembre 2015, al fine di 
contenere l’aumento medio delle temperature globali sotto 1,5 
gradi centigradi.

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