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15 febbraio 2018

Diossina, effetti sull’ambiente: l’inquinamento di aria acqua e suolo cosa provoca?

Tratto da Nanopress

Diossina, effetti sull’ambiente: l’inquinamento di aria acqua e suolo cosa provoca?

La diossina è tutt'intorno a noi, nell'aria, nell'acqua e nel suolo. E' pericolosa per i suoi effetti inquinanti sull'ambiente, dove occorrono centinaia di anni per degradarla, e per la salute umana. Si accumula nel tessuto adiposo e persino nel latte materno. E' possibile difendersi?
Diossina, effetti sull’ambiente: l’inquinamento di aria acqua e suolo cosa provoca?
Dici diossina e la mente evoca un terribile panorama di inquinamento e malattie. La diossina e gli effetti sull’ambiente che ha, ubiquitari, significano infatti inquinamento di aria, acqua e suolo a lungo termine. Noi non la vediamo, ma questo non modifica il suo status di veleno ambientale. Quelli che constatiamo, però, sono gli effetti sull’ecosistema e sulla salute umana: disfunzioni endocrine che interessano anche le generazioni successive, tumori, disordini immunitari, problemi dermatologici. 
Ma è possibile stare alla larga dalla diossina?
La definiamo al singolare, diossina, ma in realtà, i composti tossici dai disastrosi effetti sull’ambiente ai quali ci riferiamo, quando parliamo di questa sostanza, sono un’intera classe di molecole, più di 200. Al suo interno ne troviamo alcune meno inquietanti e altre, come la famigerata TCDD (2,3,7,8 tetracloro-dibenzo-diossina) decisamente pericolose. Simili e a volte incluse nella definizione, anche se impropriamente, sono i furani e i policlorobifenili.
Tutte le molecole di diossina si classificano come composti organici, ossia contenenti carbonio e altri elementi quali ossigeno e idrogeno, uniti al primo da uno o più legami covalenti. Perché si formi una molecola di diossina occorre un processo combustivo con presenza di cloro e idrogeno, assenza di zolfo e scarso ossigeno. Il cloro entra far parte della molecola ed è il principale responsabile dei suoi effetti nefasti. Queste condizioni si verificano negli inceneritori e nei processi industriali per la produzione in particolare – ma non solo – di ceramiche, cemento, metalli, vetro, carta. Ovviamente, nella parte alta della lista si piazzano gli stabilimenti dove si producono sostanze a base di cloro, come ad esempio molti detersivi.......... Altre fonti generatrici di diossina sono gli incendi, da quelli naturali a quelli, ancor di più, di fabbriche, la combustione delle centrali termoelettriche e delle caldaie, incluse quelle domestiche. .....

Inquinamento dell’aria

La diossina inquina l’atmosfera sotto forma di particolato. La circolazione atmosferica ne determina un’ampia diffusione anche molto lontano dal luogo di origine. La degradazione naturale della sua forma più pericolosa, il TCDD, avviene ad opera dei raggi ultravioletti in presenza di idrogeno disponibile. In tal caso avviene nell’arco di giorni. Se invece il TCDD si accumula al suolo e si lega ad altre sostanze la degradazione è lentissima, dell’ordine di mesi o anni. Per quanto grave, l’inquinamento dell’aria da parte della diossina è prioritario soltanto in seguito ad incidenti come l’esplosione di Seveso. Altrimenti soltanto il 10% circa della diossina che penetra nell’organismo proviene dall’atmosfera.

Inquinamento del suolo

Il suolo è quello che in media contiene le più grandi concentrazioni di diossina, risentendo quindi dei suoi effetti ambientali. Qui le molecole reagiscono con altri composti presenti nel terreno ed entrano a far parte della catena alimentare. Alcuni studi indicano che non è solo l’uomo a risentire dei suoi effetti, anche gli animali (tutti?) accusano problemi, ad esempio disfunzioni tiroidee e alterato assorbimento della vitamina A. Analogamente all’essere umano, gli animali colpiti sono anche quelli delle generazioni successive.

Inquinamento dell’acqua

Gli scarichi industriali contenenti diossina possono inquinare l’acqua. La sua presenza negli organismi acquatici lo dimostra. Così come per la terraferma, l’inquinamento dell’acqua risulta a lungo termine. Da notare che le correnti marine svolgono funzione analoga a quelle aeree, trasportando la diossina, probabilmente, anche molto lontano dal luogo di immissione. La diossina è insolubile in acqua, ma quest’ultima è un eccellente veicolo, purtroppo, per i suoi spostamenti.

DIOSSINA ED EFFETTI SULLA SALUTE UMANA

L’alta concentrazione ambientale di diossina e il suo essere liposolubile spiega perché sia un grosso problema. La respiriamo, ma soprattutto la ritroviamo nella catena alimentare. Il fatto che la razza umana sia al vertice di quest’ultima è una pessima notizia, perché ingerendone quantità continue da chi sta più in basso nella catena, la accumuliamo nei tessuti. A questo punto eliminarla non è semplice. La diossina si “annida” nel tessuto adiposo e purtroppo passa anche nel latte materno. Occorrono in media dai 7 agli 11 anni per dimezzare la sua presenza nell’organismo. Dato che però la ingeriamo regolarmente, nessuno di noi è immune dalla sua presenza. La concentrazione individuale varia in base all’età e alla percentuale di grasso corporeo: maggiore è, più diossina ci portiamo addosso. Altrettanto importante l’esposizione, sia all’inquinamento atmosferico da diossina, sia dietetico. Pesci grassi, soprattutto di taglia grande, prodotti caseari e burro sono quelli più a rischio contaminazione elevata.
Gli effetti tossici sull’organismo riguardano:
  • Sistema immunitario
  • apparato endocrino
  • cute
  • sistema riproduttivo
  • carcinogenesi

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